LA NOSTRA STORIA
Nel 1948 circa nasce a Leno la piccola azienda Dagani e Telò, Acque Gasate produzione Bibite e distribuzione ghiaccio.
La situazione economica dell'immediato dopo guerra però non è delle più floride e l'impresa dei due soci crea reddito per uno solo, decidono così di dividersi; nasce in questo modo la Dagani Enrico e figlio (Dagani Alcide), appoggiati con grande impegno dalla moglie e dalla mamma Dina. Gli affari aumentano fino a far ben pensare a Enrico, chiamato scherzosamente "Boero", di aggiungere al listino una scelta di vini.
Inizialmente i vini venivano venduti sfusi in damigiana, solo successivamente si è passati alla vendita di bottiglie più o meno pregiate.
Gli anni passano, e il figlio Alcide nel 1974 cambia lavoro per motivi di salute, ma Enrico non si lascia scoraggiare e continua, sopportando molti disagi, nella distribuzione delle bevande all'ingrosso.
Alla fine degli anni ottanta, "Boero" ha settantadue anni; Alcide capendo che ormai suo padre non è più in grado di affrontare certi sforzi insiste per far vendere l'azienda. L'insistenza della famiglia Dagani è vana sino a che Alcide, superati i problemi di salute, decide di rilevare insieme ai figli Andrea ed Enrico e alla moglie Luisa l'ingrosso del padre.
A questo punto il problema era trovare un nome alla neonata società; poiché tutti conoscevano il famoso appellativo "Boero" perché non chiamarla "Boero Bevande"...?L'idea piacque a tutti... e cosi cominciò.
Era conosciuto col soprannome di Boero...
Se ti presentavi come "figlio di Enrico Dagani" si guardavano con aria perplessa, cercando nella memoria di quale dei tanti Dagani della Bassa Bresciana potevi essere I Fratellifiglio. Nel dire "figlio di Boero", i volti si illuminavano in un sorriso di riconoscimento.
Ti facevano partecipe dell'allegria che sapeva suscitare con le sue battute argute e la sua fonte inesauribile di barzellette. Eri un "Boéro"... marchio di fabbrica di simpatia. Il soprannome gli derivava, pare, da una sbornia di boeri vinti con una scommessa tra amici. Pare che ne avesse mangiati un centinaio...
Chi poi si fosse sbronzato, se lui o i suoi amici, a noi figli non l'ha mai precisato! Forse voleva mantenere una parvenza di padre autoritario e serio che non fa certe cose...
Ma tant'è... il soprannome Boero gli è rimasto per tutta la vita e non solo; l'ha tramandato pure a figli e nipoti che non hanno opposto resistenza a questa "eredità".